        Bentley Motors ha presentato una serie di modelli esclusivi alla fiera Auto China 2024 realizzati dalla divisione di commissionamento personale, Mulliner. Tra questi modelli spicca il Continental GTC S, un'edizione creata appositamente per il mercato cinese. Un'altra novit&agrave; del progetto Mulliner Coachbuilt &egrave; la Bentley Batur, apparsa Cina con un nuovo colore di vernice per la carrozzeria. Inoltre, sono stati esposti i modelli Bentayga EWB Mulliner e la Flying Spur Azure Hybrid con personalizzazioni esclusive. Bentley ha inoltre annunciato dettagli sul design delle collezioni speciali ispirate alla cultura cinese.  Bentayga S Black Edition, il top dei Suv Bentley Bentley Batur La Batur, limitata a soli 18 esemplari, &egrave; la Bentley pi&ugrave; potente mai creata, una gran turismo a due posti concepita con un design minimalista, esaltato dal nuovo colore esterno Gloss Aquamarine ispirato al lago Batur. La lunghezza e l'effetto visivo del cofano accentuano il profilo, mentre la griglia ribassata e i fari ridisegnati aggiungono un tocco lusso (semmai non ce ne fosse gi&agrave; abbastanza). Ovviamente, ogni dettaglio dell'auto pu&ograve; essere personalizzato secondo i desideri del cliente. All'interno, l'abitacolo offre una vasta gamma di materiali sostenibili per gli interni, come l'oro 3D stampato, pelle e impiallacciature in composito di fibre naturali. Bentley Continental GT Convertible S La Continental GT Convertible S &egrave; invece spirata al mondo del surf, sia nel suo design esterno che interno. La carrozzeria, dipinta con una tonalit&agrave; di bianco chiamata "Snow Quartz", richiama i colori naturali delle onde oceaniche, mentre i dettagli a strisce sulle calotte degli specchietti retrovisori, in "Light Celeste", completano l'omaggio al mare. All'interno, l'abitacolo prende ispirazione dalla "Green Room", la parte pi&ugrave; stabile dell'onda ambita da ogni surfista. Le finiture principali in pelle "Light Celeste", accoppiate con la pelle secondaria "Beluga", creano un ambiente lussuoso e raffinato. Anche l'impiallacciatura "Dual Gradient Single Finish" con tonalit&agrave; "Brunel" su "Light Celeste", la consolle centrale in "Piano Brunel" con gessatura a chevron dipinta a mano e gli emblemi "S" in "Brunel" ricamati sui poggiatesta, evocano l'atmosfera del surf. Flying Spur Azure Hybrid e omaggio alla Cina Anche la Flying Spur Azure Hybrid si presenta in un'ampia gamma di opzioni di personalizzazione per gli interni. Una delle pi&ugrave; accattivanti vede l'utilizzo della pietra Galaxy su impiallacciatura a doppia finitura blu imperiale che dona agli interni un aspetto contemporaneo e lussuoso. Inoltre, Bentley presenta tre collezioni personalizzate esclusive per il mercato cinese, realizzate in collaborazione con Mulliner e ispirate alla ricca cultura del paese. La Koi Carp Collection, limitata a soli 8 esemplari, si ispira alla carpa Koi, simbolo di buon auspicio e prosperit&agrave; nella cultura cinese, con sei carpe Koi uniche integrate nel design degli interni. La Landscapes Collection, anch'essa limitata a 8 vetture, trae ispirazione da un famoso dipinto cinese antico e rappresenta l'importanza del legame tra il popolo cinese e la propria terra. Infine, la Ru Yi Collection, prodotta in soli 3 esemplari, si basa sul tradizionale simbolo cinese del Ru Yi, associato al potere e alla fortuna. La collezione presenta ricami in oro con caratteri calligrafici cinesi. Bentayga EWB Mulliner Bentley ha presentato la sua ammiraglia di lusso, la Bentayga EWB Mulliner: dotata di un'abitabilit&agrave; interna senza rivali nel segmento del lusso, offre un'esperienza di viaggio di altissimo livello sia per chi guida che per chi si trova dietro. Il team Mulliner Design ha creato otto combinazioni di tre colori per gli interni, esclusive per i modelli di punta di Bentley, e i clienti possono anche personalizzare ulteriormente gli interni con quasi 4mila combinazioni di colori. Un esempio esposto all'evento presenta un design Bespoke con lino come materiale principale, blu imperiale come materiale secondario e un tocco di colore cammello. La capacit&agrave; di personalizzazione di Mulliner si manifesta anche nella suddivisione del colore tra i sedili anteriori e posteriori, che cambia gradatamente dal blu imperiale al lino. Extra lusso secondo i gusti della Cina &ldquo;In qualit&agrave; di carrozziere pi&ugrave; antico del mondo, le cui origini risalgono al sedicesimo secolo, il nome Mulliner &egrave; conosciuto tra le auto Bentley per la sua personalizzazione di lusso", ha dichiarato Ansar Ali, Mulliner and Motorsport Director di Bentley Motors. &ldquo;Siamo lieti di vedere che l'interesse dei clienti per la personalizzazione di lusso ha raggiunto l'apice nel 2023, con un aumento del 43% rispetto all'anno precedente, con tre quarti dei clienti Bentley che hanno esplorato i 46 miliardi di configurazioni di personalizzazione diverse da aggiungere alla divisione Mulliner di Bentley. I nostri esigenti clienti cinesi e il mercato del lusso continuano a ispirarci e a spingerci a esplorare nuovi confini. Quindi siamo entusiasti e motivati dalle future opportunit&agrave; di questo mercato&rdquo;.&nbsp; &ldquo;In Cina, il numero di clienti che scelgono i servizi di commissionamento personale di Bentley attraverso la divisione Mulliner &egrave; raddoppiato rispetto a due anni fa. Un chiaro segno del desiderio di commissioni veramente uniche ed esclusive da parte dei nostri clienti cinesi", ha dichiarato Kim Airey, direttore generale di Bentley Motors Cina continentale, Hong Kong e Macao. &ldquo;Per rafforzare ulteriormente l'importanza della personalizzazione Mulliner in Cina, Bentley offrir&agrave; una serie di collezioni personalizzate esclusive per la Cina create insieme a Mulliner nel 2024. Le&nbsp;straordinarie vetture sono ispirate dai nostri clienti e concessionari cinesi e sono la sintesi perfetta dell'artigianato, delle capacit&agrave; di Mulliner e della cultura locale", ha aggiunto Airey&rdquo;, ha aggiunto. Bentley, il lancio della prima auto elettrica slitter&agrave; di due anni Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Il marchio di lusso ha rivelato delle versioni in edizione limitatissima e pensate per i clienti cinesi, dalla Continental GTC S ispirata al surf, alla Bentayga EWB Mulliner

Bentley presenta in Cina i suoi esclusivi modelli su misura

        Il 21 febbraio 2024 &egrave; nata DF Italia, societ&agrave; a responsabilit&agrave; limitata con un'attivit&agrave; statutaria focalizzata sul commercio e la riparazione di automezzi. Ma, secondo i rumors, DF Italia si occuperebbe anche dell'importazione di marchi dell'azienda automobilistica cinese DongFeng Motors. Paolo Berlusconi con la figlia Alessia, attraverso la PBF srl, sono - nell'atto costitutivo depositato in camera di commercio - tra i soci fondatori con il 10% della srl che ha un capitale sociale di 10 mila euro. L&rsquo;altro 90% &egrave; di Car Mobility, un&rsquo;altra srl che (attraverso la finanziaria Tailor Finance) fa capo a Bruno Giovanni Mafrici (amministratore unico della societ&agrave;) e a Giorgio Ratto.  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Il debutto a Milano &Egrave; stato Mafrici a presentare i modelli del Marchio&nbsp;Voyah,&nbsp;con cui il gruppo Dongfeng ha debuttato in Italia, al Salone del Mobile di Milano. Alla manifestazione sono stati svelati il Suv elettrico Free e la monovolume Dream, oltre alla concept car&nbsp;Icozy. &ldquo;Siamo felici di lanciare Voyah e i suoi nuovi modelli proprio a Milano in questi giorni cos&igrave; intensi, fatti di commistione tra design e tecnologia, lusso ed innovazione, ricerca e sostenibilit&agrave; - aveva dichiarato Bruno Mafrici -. Vogliamo raccontare attraverso le nostre creazioni come l'innovazione stia cambiando il concetto stesso di mobilit&agrave; e quali siano i nostri progetti per un futuro che, come recita il claim scelto, sia appunto in armonia&rdquo;. Il partner finanziario del progetto DF Italia &egrave; CA Auto Bank, la banca controllata da Cr&eacute;dit Agricole Consumer Finance. &ldquo;&Egrave; un orgoglio esser stati scelti come partner finanziario di Dongfeng per l'Italia - ha detto Giacomo Carelli, ceo e general manager di CA Auto Bank - a ulteriore riprova del nostro ruolo di riferimento nel mercato dei veicoli elettrici, grazie alla nostra storia centenaria e alle nostre soluzioni finanziarie tailor-made&rdquo;. Produzione auto in Italia: non c'&egrave; solo Dongfeng a farsi avanti       

&Egrave; suo il 10% di DF Italia, societ&agrave; che si occuperebbe anche dell'importazione delle vetture del Gruppo

Le auto cinesi di Donfeng in Italia con Paolo Berlusconi

        Il mercato auto vola e con s&eacute; porta enormi entroiti per le varie case produttrici. L'analisi su quali abbiano ricavato di pi&ugrave; nel 2023 &egrave; stata condotta da Car Industry Analysis, che ha stilato in merito una classifica. La crescita dei ricavi ha registrato l'enorme cifra di ben 2,25 trilioni di euro, con alcuni marchi pi&ugrave; felici dei profitti (su tutti Volkswagen +15%, Toyota +11% e Gruppo Stellantis +6%) e altri meno soddisfatti, come Isuzu e Aston Martin. Dongfeng, l'azienda cinese a colloquio col Governo per produrre auto Sfoglia per continuare a leggere &nbsp; Il podio  La vetta della classifica parla italiano: &egrave; infatti Ferrari ad aver registrato maggiori ricavi con un incremento del 27%, generando un profitto medio di circa 118mila euro per ogni vettura consegnata nell'anno passato. Il podio si completa con altri due marchi di lusso: stiamo parlando di Porsche con un margine operatuvo del 18% e profitti di 22.800 euro per auto venduta e Jaguar Land Rover. &nbsp; In crescita le giapponesi  Al quarto e quinto posto si attestano BMW e Mercedes Benz, con profitti medi rispettivamente di 7.236 e 6.992 euro per vendita. Tesla arriva sesta in classifica con un guadagno medio di 4.448 euro per vettura venduta. Stellantis si piazza al settimo posto ma si registrano ottimi risultati anche per Toyota, che comprende marchi come Lexus, Daihatsu e Hino, passati da un margine del 7% all'11%. In questo caso ogni vettura venduta ha generato un profitto medio di 2.780 euro. Sfoglia per continuare a leggere &nbsp; Gli altri ricavi per marchio  Kia - 3.628 euro per per vettura venduta. Volvo - 2.526 euro&nbsp; per vettura venduta. Hyundai - 2.506 euro per vettura venduta. Volkswagen Group (include Porsche) - 2.443 euro per vettura venduta. Honda - 1.775 euro per vettura venduta. General Motors - 1.697 euro&nbsp; per vettura venduta. BYD - 1.607 euro per vettura venduta. Mitsubishi - 1.601 euro per vettura venduta. Mazda - 1.199 euro per vettura venduta. Ford - 1.119 euro per vettura venduta. Renault - 1.112 euro per vettura venduta. Nissan - 1.088 euro per vettura venduta. Suzuki - 898 euro per vettura venduta. GWM - 284 euro per vettura venduta. Aston&nbsp; Martin -&nbsp; -19.358 euro per vettura venduta. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Vola il mercato automobilistico, con le varie case produttrici che registrano un generale segno positivo. In negativo solo Aston Martin

Colossi automobilistici e guadagni: un'azienda italiana leader del 2023

L&#39;automotive e l&#39;Italia intera piange uno dei suoi punti di riferimento imprenditoriali, Paolo Pininfarina. Il presidente della storica azienda torinese di auto fondata dal nonno Battista nel 1930, &egrave; morto all&#39;et&agrave; di 65 anni. Fino all&#39;ultimo della sua lunga malattia gli sono stati vicini la moglie Ilaria, i suoi cinque figli Greta, Giovanni, Iole, Tullio e Giulia e la madre Giorgia Gianolio. &quot;Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Paolo Pininfarina, presidente della storica azienda torinese di auto, tra i simboli pi&ugrave; conosciuti del Made in Italy nel mondo. Le mie condoglianze alla famiglia. A Dio Paolo, ci mancherai&quot;, scrive su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto.  L&#39;annuncio della scomparsa  &quot;&Egrave; con grande dolore che annunciamo la scomparsa del nostro Presidente Paolo Pininfarina, che ci ha lasciato oggi a Torino all&#39;et&agrave; di 65 anni. Fino ai suoi ultimi istanti &egrave; stato circondato dai suoi cari, tra cui la moglie Ilaria, i figli Greta, Giovanni, Iole, Tullio e Giulia, la madre Giorgia Gianolio&quot;, si legge sulla pagina Facebook dell&#39;azienda che ha dato il triste annuncio. &quot;L&#39;eredit&agrave; di Paolo Pininfarina va ben oltre i suoi legami familiari: &egrave; stato una forza trainante dell&#39;azienda fondata da suo nonno Battista nel 1930. In qualit&agrave; di Presidente dal 2008, la dedizione, l&#39;entusiasmo e l&#39;energia di Paolo hanno spinto la Pininfarina verso nuovi ambiti di eccellenza del design. La sua leadership ha guidato l&#39;azienda attraverso un processo di diversificazione negli anni &#39;80, espandendo la sua influenza al di l&agrave; del design automobilistico per diventare un punto di riferimento in vari campi del design. Oggi piangiamo la perdita di un leader visionario, ma celebriamo anche l&#39;impatto duraturo della vita e del lavoro di Paolo Pininfarina. Il suo spirito continuer&agrave; a ispirarci nel portare avanti la sua eredit&agrave; di innovazione ed eccellenza. I nostri pensieri e le nostre condoglianze sono rivolti alla famiglia Pininfarina in questo momento difficile&quot;.  Il ricordo di Silvio Angori  &quot;Il consiglio d&#39;amministrazione e l&#39;azienda - si legge in una nota - si raccolgono intorno alla famiglia nel ricordo della figura professionale e umana di Paolo Pininfarina, che per tanti anni ha profuso impegno, entusiasmo ed energia nell&#39;azienda fondata da suo nonno Battista nel 1930, presiedendola dal 2008 ad oggi. Grazie alla dedizione di Paolo Pininfarina, l&#39;azienda ha avviato negli anni Ottanta un processo di diversificazione che l&#39;ha portata, nel tempo, a diventare un punto di riferimento in ambiti di design diversi dall&#39;automotive&quot;.   &quot;A nome del cda, del collegio sindacale e di tutti i dipendenti Pininfarina - afferma l&#39;amministratore delegato Silvio Angori - esprimo profondo dolore e cordoglio per la perdita del nostro caro presidente. Siamo tutti estremamente riconoscenti all&#39;ingegnere Pininfarina per il suo straordinario contributo all&#39;Azienda e per essersi sempre speso con passione, in prima persona, per tutelare la nostra storia e la nostra identit&agrave; aziendale sia in termini di stile che di scelte etiche e comportamentali. Gli sono personalmente grato per avermi confermato alla guida dell&#39;Azienda, in seguito alla scomparsa di Andrea Pininfarina nel 2008. In questi anni abbiamo condiviso tanti trionfi e anche tante sfide, sempre consigliandoci e sostenendoci a vicenda. Il modo migliore per onorare la sua memoria &egrave; continuare, come lui vorrebbe, ad impegnarci al massimo per il futuro della Pininfarina&quot;.   Il tragico destino dei Pininfarina  Paolo Pininfarina nasce a Torino il 28 agosto 1958. Laureatosi in Ingegneria meccanica presso il Politecnico di Torino, dopo una serie di esperienze formative e professionali all&#39;estero tra cui in Cadillac, Honda e General Motors nel 1982 inizia il suo percorso professionale in Pininfarina e nel 1987 assume la carica di presidente e amministratore delegato della Pininfarina Extra, societ&agrave; del gruppo specializzata in design industriale, arredamento, architettura, nautica e aeronautica. Dal 1988, &egrave; membro del consiglio di amministrazione e dal 2002, membro del Comitato di direzione della capogruppo Pininfarina. Nel 2006, viene nominato vice presidente di Pininfarina e nel 2008, dopo la scomparsa improvvisa del fratello Andrea assume la posizione di presidente. Tra i capolavori che tiene personalmente a battesimo, due gli sono particolarmente cari: la concept car Sergio, barchetta biposto su base meccanica Ferrari, che Paolo decide di realizzare nel 2013 in memoria del padre, il Senatore a vita Sergio Pininfarina, e la Automobili Pininfarina Battista, hypercar elettrica che porta il nome di suo nonno e che egli stesso svela al Salone dell&#39;Auto di Ginevra 2019.  &nbsp; 

Il presidente della storica azienda torinese, nipote del fondatore Battista nonch&eacute; mitico &#39;Pinin&#39;, &egrave; scomparso all&#39;et&agrave; di 65 anni dopo una lunga malattia

Addio a Paolo Pininfarina

        Nel 1989 al Salone di Ginevra venne presentata la Opel Omega, prodotta in soli 950 esemplari. A distanza di 35 anni, un esemplare unico &egrave; stato messo all'asta da Car &amp; Classic. Nata dall'idea della General Motors di potenziare il modello, &egrave; stata realizzata dagli ingegneri della Lotus, i quali hanno aggiunto potenza a questa berlina.  All'asta la Range Rover di Mike Tyson: il prezzo &egrave; bassissimo! Caratteristiche e storia Dotata di un motore bialbero da 3 litri ampliato a 3600cc e due turbine Garrett T25 con chargecooler, la Lotus Omega sfoggia una potenza di 377 CV a 5.2000 giri al minuto, capace di spingere la vettura a una velocit&agrave; di 282 km/h e farla schizzare da 0 a 100 km/h in neanche 5,4 secondi. Il cambio manuale a 6 marce consente di sfruttare il motore biturbo. Tappezzeria in pelle Connolly nera, sedili anteriori sportivi riscaldabili, tetto apribile e aria condizionata sono solo alcune delle caratteristiche che rendono la Lotus Omega un'auto unica. L'esemplare l'asta su Car &amp; Classic, acquistato nuovo in Belgio nel 1991, si presenta in condizioni impeccabili e nella sua livrea Imperial Green, l&rsquo;unico colore adottato dall'azienda.&nbsp;Equipaggiata con cerchi in lega specifici Lotus e una livrea Imperial Green, questa vettura ha accumulato poco pi&ugrave; di 77mila chilometri ed &egrave; stata oggetto di attenzioni e manutenzione costanti nel corso degli anni. L&rsquo;asta su www.carandclassic.it inizier&agrave; il 24 marzo e terminer&agrave; il 31. Ferrari, asta speciale per 25 targhe storiche: il prezzo &egrave; super esclusivo Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

La vendita su www.carandclassic.it si terr&agrave; tra il 24 e il 31 marzo: l'auto si presenta in condizioni impeccabili con soli 77mila chilometri percorsi

Una rarissima Opel Omega è all'asta: è una delle 950 mai prodotte

Honda crede nell&rsquo;idrogeno e continua il suo progetto, la CR-V e:FCEV con motore elettrico alimentato da fuel cell sar&agrave; sul mercato americano, in leasing in California, entro il 2024. Il passaggio dal concept &egrave; stato molto rapido.  Nei decenni la Casa giapponese ha continuato lo sviluppo di questa soluzione, arrivando con l&rsquo;attuale modello con una forma ibrida particolare.  Honda CR-V e:FCEV infatti oltre alla fuel cell in grado di erogare 92,2 kW ha una batteria da 17,7 kWh, caricabile da colonnina elettrica. Ovvero aggiunge all&rsquo;autonomia di 435 km grazie ai due serbatoi di idrogeno, compresso a 700 bar, di 4,3 kg,&nbsp; i 46 km a elettroni garantiti dall&rsquo;accumulatore.  Potrebbe interessarti: Honda CR-V e:PHEV, la prova del Suv &quot;alla spina&quot;  Honda, una CR-V a modo suo  Il motore elettrico anteriore della CR-V e:FCEV eroga 174 cavalli con 310 Nm di coppia. Passi in avanti rispetto alla precedente Clarity, con il modulo Fuel Cell, realizzato in collaborazione con General Motors, pi&ugrave; economico, una ottimizzazione di sospensioni e ammortizzatori per conferire al modello identici comfort e comportamento dinamico.    Evidenti le differenze estetiche per spoiler anteriore, griglia, luci posteriori verticali, portellone, una aerodinamica specifica e ovviamente la presenza dei due sportellini sulla parte sinistra della vettura: anteriore per l&rsquo;alimentazione elettrica e posteriore per quella di idrogeno.  Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Honda nuove e usate 

Una vettura fuel cell, ma anche plug-in, soluzione speciale che sar&agrave; in commercio entro pochi mesi in California

Honda crede nell&#39;idrogeno, ecco CR-V e:FCEV

        Honda CR-V FCEV sar&agrave; il nuovo Suv che popoler&agrave; - almeno sui mercati USA e Giappone - la gamma del costruttore giapponese a partire dalla fine del 2024. Il recente video teaser, pubblicato sul canale YouTube giapponese, mostra un esemplare ancora ricoperto dalla livrea camouflage. Non dovrebbe presentare particolari novit&agrave; estetiche quanto pi&ugrave; proporre una nuova tecnologia ibrida: si tratter&agrave; di un&rsquo;auto elettrica al 100%, ma con la possibilit&agrave; di trasformarsi in un veicolo fuel-cell (alimentato a idrogeno) all&rsquo;occorrenza. Honda CR-V elettrica e idrogeno: come funziona? Quando arriver&agrave; pi&ugrave; tardi nel corso del 2024, la Honda CR-V FCEV sar&agrave; il primo veicolo di produzione a combinare una batteria dalle generose dimensioni con un powertrain a celle a combustibile a idrogeno. La presenza di una batteria dall'elevata capacit&agrave; (atipica per un veicolo fuel-cell, dotato solitamente di un accumulatore "tampone") consente al Suv di essere caricato come un normale veicolo elettrico, quando non &egrave; presente un distributore di idrogeno nelle vicinanze. Ci&ograve; lo render&agrave; meno dipendente dalla rete di rifornimento H2, che &egrave; ancora piuttosto limitata (soprattutto in Italia). Inoltre, la funzione di ricarica bidirezionale consentir&agrave; ai proprietari di utilizzare l'energia della batteria per alimentare altri dispositivi elettronici, come la macchina del caff&egrave; mostrata nel teaser video. Honda deve ancora rilasciare dati ufficiali circa la capacit&agrave; della batteria o la dimensione dei serbatoi di idrogeno; quindi, non &egrave; ancora nota l'autonomia del modello. Il nuovo powertrain per&ograve;, sviluppato in collaborazione con General Motors, sembrerebbe costare (in produzione) un terzo rispetto alla Honda Clarity Fuel Cell, pur essendo il doppio pi&ugrave; resistente, affidabile e avanzato. Come cambia la FCEV  Esteticamente, il veicolo a celle a combustibile mostra un frontale leggermente ridisegnato con una griglia pi&ugrave; sottile e prese d'aria pi&ugrave; grandi sul paraurti, che lo differenziano dalla CR-V ibrida gi&agrave; presentata anche in Italia (qui la nostra prova completa). Appare per&ograve; il nuovo sportello per la ricarica sul parafango anteriore e, nel retro, spuntano dei nuovi gruppi ottici dalla finitura pi&ugrave; trasparente. La Honda CR-V FCEV sar&agrave; prodotta presso lo stabilimento di Marysville in Ohio, per quanto riguarda il mercato americano. Oltre al Nord America, il Suv sar&agrave; offerto anche sul mercato giapponese, ma non c&rsquo;&egrave; ancora alcuna informazione circa il Vecchio Continente. A titolo informativo, gli unici altri modelli con tecnologia fuel cell a idrogeno attualmente in produzione sono la berlina Toyota Mirai e il Suv Hyundai Nexo. Da menzionare anche la BMW iX5 Hydrogen, progetto pilota del marchio dell'Elica (ad oggi, non &egrave; prevista la produzione in serie) pensato per dimostrare efficienza e vantaggi del sistema FCEV.       

Il rivoluzionario prototipo del Suv Honda pu&ograve; essere ricaricato come una normale auto elettrica o spostarsi grazie alle fuel cell a idrogeno

Honda CR-V 2025 elettrica/idrogeno: sarà a doppia alimentazione?

        A realizzare questa copia quasi fedele della Pagani Huayra non &egrave; stato alcuno specialista di settore, bens&igrave; degli appassionati vietnamiti che in maniera sicuramente artigianale, ma comunque accuratissima, hanno portato a termine la loro missione.  Pagani Huayra: le differenze con l'originale Il lavoro &egrave; stato seguito passo passo e filmato, per poi essere postato sul canale YouTube NH?T TV. Telaio in acciaio e carrozzeria in fibra di vetro (che sono stati costruiti da zero) per questa Pagani Huayra made in Vietnam. Ma non mancano di certo alcuni dettagli che sono caratteristici della hypercar di Horacio Pagani, dalle luci agli spoiler, passando per gli scarichi le portiere. Come si pu&ograve; vedere dalle immagini, questa Huayra ha chiaramente dei difetti rispetto al modello originale. Qualche esempio? Gi&agrave; a una prima occhiata si notano i retrovisori esterni un po&rsquo; troppo grandi, e anche le proporzioni del posteriore non sono esatte. Tuttavia, il risultato finale non &egrave; affatto male, considerando anche la cura che &egrave; stata messa nella realizzazione degli interni, con cruscotto, volante, sedili e tutta la strumentazioni riprodotti piuttosto fedelmente. Tutta la meccanica, motore compreso (che &egrave; stato messo centralmente per imitare il V12 biturbo), provengono da una Daewoo Espero, berlina media degli anni &rsquo;90 con base General Motors.   Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell'anno 2024!       

Un gruppo di appassionati ha realizzato una copia perfetta (o quasi...) della supersportiva di Horacio Pagani: un video su YouTube mostra la lunghissima lavorazione

Pagani Huayra made in Vietnam, fedele ma non troppo

        Frenata elettrica. Quasi la met&agrave; dei concessionari di Buick, storico Marchio del colosso General Motors, ha rimesso il mandato con la Casa madre. Motivazione: le spese troppo alte da sostenere per accompagnare la transizione elettrica. Elettriche, un cambiamento troppo drastico? Buck il prossimo anno porter&agrave; sul mercato la sua prima BEV, implementando progressivamente la gamma. I rivenditori sono stati chiamati a fare lo stesso, per adattare le infrastrutture delle concessionarie ai nuovi prodotti.  Il Costruttore avrebbe prospettato una spesa da 300mila e 400mila dollari, cifra ritenuta troppo alta da un numero notevole di rivenditori, anche perch&eacute; in alcune zone degli USA, specialmente quelle a intensa coltivazione lontano dai centri abitati, le BEV hanno attecchito poco. Rientrare dell&rsquo;investimento &egrave; stato considerato impossibile da ben il 47% dei concessionari Buick, che sono usciti dal franchising con GM, facendo scendere a 1.000 il numero dei saloni. Da General Motors fanno sapere che "La Buick si sta trasformando, lanciando le migliori auto che il Marchio abbia mai prodotto". Una sfida cruciale: il tempo dir&agrave; chi ha ragione. Potrebbe interessarti: nuova Lancia Ypsilon entra in SALA, ecco l'infotainment&nbsp;       

Troppo alte le spese per adeguare i saloni ai nuovi prodotti: quasi la met&agrave; rinuncia al mandato. Chi avr&agrave; ragione?

L'America frena sull'elettrico, il 47% dei dealer Buick lascia il Marchio

        General Motors nel 2024 abbandoner&agrave; Apple CarPlay e Android Auto per i sistemi di infotainment delle sue auto elettriche. La prima sar&agrave; l&rsquo;attesa Chevrolet Blazer EV. La motivazione &egrave; secca, i sistemi non sono considerati completamente affidabili per stabilit&agrave;, velocit&agrave; e connessione. Per GM una scelta ardita La sicurezza prima di tutto, come ha affermato il capo dello sviluppo del software di GM, Tim Babbit: &ldquo;Quando c&rsquo;&egrave; un problema il guidatore prende in mano il suo telefono, togliendo lo sguardo dalla strada. Con un sistema integrato di infotainment efficiente, non c&rsquo;&egrave; bisogno dello smartphone&rdquo;.  La risposta &egrave; ovviamente nella piattaforma di GM dedicata, la Ultifi, che avr&agrave; le app di Google, anche quelle di assistenza vocale e navigazione, in modalit&agrave; nativa. Cos&igrave; il controllo dei dati utente, e soprattutto servizi e abbinamenti, saranno di General Motors. Un passo fuori dal coro, anche se i modelli termici di GM &ndash; e anche le elettriche Chevolet Bolt, Cadillac Lyric e Hummer &ndash; manteranno i protocolli Apple CarPlay e Android Auto. Piacer&agrave; agli automobilisti americani? Potrebbe interessarti: Porsche Macan elettrica, ecco come cambia       

General Motors punta a valorizzare Ultifi, la sua piattaforma per il software

GM abbandona CarPlay e Android Auto: "Poco sicuri"

        La sfida con la Cina dell&rsquo;industria auto europea e americana continua su svariati fronti. Stellantis e General Motors hanno trovato una convergenza, non sar&agrave; n&eacute; la prima n&eacute; l&rsquo;ultima, per lo sviluppo di nuovi magneti per i motori delle auto elettriche. Una strada percorribile I due Gruppi hanno investito, con un finanziamento da 33 milioni di dollari, nella startup del Minnesota Niron Magnetics, specializzata nella tecnologia Clean Earth Magnet, che prevede lo sviluppo di magneti permanenti a base di nitruro di ferro, privi di terre rare, come la grafite , una delle dipendenze dell&rsquo;industria automotive mondiale dalla Cina, che ne fornisce il 90% al resto del mondo.  La soluzione, una volta applicabile, permetterebbe una superiore sostenibilit&agrave;, una industrializzazione pi&ugrave; semplice e ovviamente forniture meno dipendenti. Da parte loro i magneti senza terre rare garantirebbero una migliore stabilit&agrave; delle temperature e una grande efficacia nella variazione di velocit&agrave; e di coppia nella trasmissione. Una serie di doti notevoli per un elemento sconosciuto alla maggior parte del grande pubblico, che potrebbero cambiare le carte in tavola. Potrebbe interessarti: Stellantis, come cambia il futuro con la nuova piattaforma STLA Medium&nbsp;       

Una scelta per i motori delle auto elettriche, per allentare il monopolio cinese nelle forniture, che potrebbe cambiare le carte in tavola

Sfida alla Cina, Stellantis e GM puntano su magneti privi di terre rare

        Dopo le mosse di alcuni Costruttori, con Volkswagen a fermare per due settimane gli stabilimenti in Germania dai quali escono le ID.3, il rallentamento della domanda di auto elettriche ha ripercussioni anche lungo la catena di valore e, nello specifico, su chi produce celle per i pacchi batterie. Panasonic annuncia il rallentamento della produzione in Giappone, per "correggere la disponibilit&agrave; di scorte alla luce della compressione della domanda". Celle, quelle prodotte da Panasonic nei siti nipponici, destinate a fornire modelli per i mercati globali: il rallentamento della produzione &egrave; una prima risposta per evitare di giungere allo stop. General Motors ferma la produzione di due elettriche: "Non c'&egrave; domanda" Negli USA regge la domanda delle elettriche incentivate Tra i fattori indicati dal responsabile finanziario del Gruppo Panasonic, alla presentazione dei risultati del Q3 2023, all'origine della diminuzione della produzione vi &egrave; il calo della domanda su alcuni modelli di auto elettriche, uscite negli USA dal perimetro di applicazione degli incentivi a causa dell'incremento dei prezzi di listino. Un cambiamento di scenario sostanziale per la divisione Panasonic responsabile della produzione di celle per batterie, rispetto a quella che era stata la domanda, molto pi&ugrave; solida, registrata nel primo trimestre dell'anno. Il taglio della produzione, rispetto al trimestre precedente &egrave; nell'ordine del 60%. Lo scenario &egrave; sostanzialmente diverso per la produzione Panasonic negli USA, con la Gigafactory Tesla in Nevada a giocare la parte del leone per volumi; la domanda resta stabile per il mercato interno, come la produzione di celle destinate a modelli come Tesla Model 3 e Model Y, compresi nel campo di applicazione degli incentivi. Cariad, odissea del Gruppo VW: ritardi e posti di lavoro a rischio       

La presentazione dei risultati nel terzo trimestre dell'anno evidenzia una contrazione degli utili annui rispetto alle stime e annuncia un freno alla produzione per adeguare le scorte al livello della domanda

Auto elettriche: rallenta la domanda e Panasonic riduce la produzione

        Il Dipartimento dei Veicoli a Motore (DMV) della California ha ordinato marted&igrave; a General Motors di ritirare i propri veicoli autonomi, definiti come una minaccia per la sicurezza pubblica&nbsp;e ha accusato l'azienda di aver distorto la realt&agrave; sulla sicurezza della loro tecnologia.&nbsp;La decisione del DMV &egrave; stata motivata dai risultati prestazionali dei veicoli senza conducente, che secondo l'agenzia non soddisfano gli standard di sicurezza necessari per l'utilizzo pubblico.&nbsp; General Motors ferma la produzione di due elettriche: "Non c'&egrave; domanda" La decisione su GM La sospensione del permesso di Cruise &egrave; arrivata in seguito a una serie di incidenti che coinvolgevano i veicoli della societ&agrave;, in cui un veicolo tentando di frenare non &egrave; riuscito a evitare un pedone precedentemente investito da un conducente irresponsabile. "Cruise deve affrontare seri interrogativi sulla sua capacit&agrave; di gestire in modo sicuro situazioni di emergenza che coinvolgono pedoni", ha dichiarato il DMV. L'azienda ha ora cinque giorni per impugnare questa sospensione, ma non ha ancora fatto dichiarazioni in proposito. Reazioni e perdite annunciate La decisionee &egrave; stata accolta positivamente da critici dell'industria dei "robotaxi", tra cui il sindacato Transport Workers of America (TWU), che ha da tempo sollevato preoccupazioni sulla sicurezza e sulla mancanza di standard misurabili per i veicoli autonomi. Nonostante la recente affermazione di GM che Cruise avrebbe potuto generare un fatturato annuo di 50 miliardi di dollari entro il 2030, l'azienda ha annunciato una perdita di 723 milioni di dollari nel terzo trimestre. I dirigenti di GM avevano sostenuto che i veicoli Cruise fossero addirittura pi&ugrave; sicuri dei conducenti umani, ma l'indagine in corso da parte delle autorit&agrave; statunitensi di sicurezza automobilistica e ora la decisione del DMV gettano ombre sul futuro del programma. Robotaxi, Waymo e Cruze anticipano Tesla a San Francisco       

Il Dipartimento dei Veicoli a Motore li ha definiti una minaccia per la sicurezza pubblica, accusando l'azienda anche di aver distorto dati sulla loro tecnologia

Veicoli GM a guida autonoma, la California li vieta e lancia accuse

        Jay Leno, conduttore, autore e comico americano, &egrave; celebre in tutto il mondo per la simpatia e il suo iconico mento, caratteristica che ha contribuito a renderlo un personaggio quasi leggendario. Rivale di David Letterman con il The Tonight Show, campione di ascolti negli Stati Uniti per oltre 20 anni, il conduttore &egrave; anche uno dei pi&ugrave; grandi collezionisti di auto del pianeta e profondo conoscitore delle vetture storiche, che acquista - grazie a un patrimonio stimato in quasi mezzo miliardo di dollari - e restaura personalmente. La collezione di Leno, ospitata nel Big Dog Garage di Burbank, in California, &egrave; una delle pi&ugrave; importanti a livello globale, con oltre 180 vetture e 160 moto di ogni epoca e provenienza. In questa nuova rubrica - che divideremo in due puntate, data l'entit&agrave; della collezione - vi raccontiamo i pezzi a quattro ruote pi&ugrave; significativi del &ldquo;Jay Leno&rsquo;s Garage&rdquo;, le loro affascinanti storie, le valutazioni approssimative in euro e le specifiche tecniche. Jay Leno, dagli esordi ad oggi James Douglas Muir "Jay" Leno nasce il 28 aprile 1950 a New Rochelle, New York, da madre scozzese e padre italo-statunitense: Angelo Leno, infatti, nacque a New York da genitori immigrati da Flumeri, paese in provincia di Avellino. Crescendo a Andover, Massachusetts, Jay sviluppa una forte passione per la commedia iniziando la sua carriera come comico in diversi club. La sua abilit&agrave; di intrattenere, il suo stile unico e il caratteristico volto con mento sporgente gli hanno garantito una rapida ascesa nel mondo della stand-up comedy. La grande svolta arriva nel 1992 con il "The Tonight Show", dove entra come presentatore sostituendo Johnny Carson (riscuotendo, inizialmente, non poche polemiche). Dopo un inizio travagliato, Leno riesce a stabilire la sua presenza e a condurre il programma con successo per oltre due decenni, fino al 2014, anno in cui lascia il mondo della TV per dedicarsi completamente alla sua vita privata (composta in buona parte dalle sue amate auto e moto). La passione per i motori e il "Jay Leno's Garage"  Come anticipato, oltre alla carriera televisiva, Jay Leno &egrave; noto in tutto il mondo per essere un vero &ldquo;petrolhead&rdquo;. Lo showman non si limita solo a possedere veicoli, ma anche a restaurarli e a condividere la sua (enorme) conoscenza con gli altri. Leno &egrave;, infatti, un vero esperto della storia dell'automobile e, spesso, si dedica personalmente alla manutenzione e al restauro dei veicoli del suo garage. A dimostrazione della sua voglia di condivisione, la nascita nel 2006 della web series "Jay Leno's Garage": questo programma ha offerto agli spettatori uno sguardo interno alla sua vasta collezione di auto, con dettagliate spiegazioni su storia, meccanica e restauro di ogni veicolo. Visti il successo e la popolarit&agrave;, il format &egrave; diventato un programma televisivo a s&eacute; stante, andato in onda sulla CNBC. Ma &egrave; giunto, ora, il momento di mostrarvi le auto pi&ugrave; rare e iconiche della collezione. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Bentley 27 Litre Meteor Special  Nata su commissione, si tratta di una "Big Blower Bentley" con motore V12 realizzata dalla storica azienda inglese Petersen Engineering, fondata da Bob Petersen e specializzata in Bentley &ldquo;Blower&rdquo; (sovralimentate). Prodotta in un unico esemplare nel 2011 (targato GJ400), l&rsquo;impressionante vettura &egrave; basata sul telaio di una Rolls-Royce Phantom II del 1930, e alimentata da un mostruoso V12 da ben 27 litri &ndash; s&igrave;, 27.000 cc &ndash; di provenienza militare: si tratta, infatti, del motore Rolls-Royce Meteor utilizzato su alcuni carri armati britannici durante il secondo conflitto mondiale. Come riportato da Bob Petersen &ldquo;&Egrave; stato sviluppato un controllo completo della gestione del carburante, in modo che l'auto fosse maneggevole e docile nel traffico, ma anche potente e veloce fuori citt&agrave;. Particolare attenzione &egrave; stata dedicata ai sistemi di raffreddamento e dell'olio, in modo che l'auto finita non si surriscaldasse in situazioni di temperatura elevata. Abbiamo utilizzato una Rolls Royce Phantom II come base e un motore Rolls Royce Meteor 27 Litri V12 con paratia, sterzo, radiatore e componenti dei freni Bentley.&rdquo;. L&rsquo;auto, testata prima da Top Gear UK (ell'episodio 6 della serie 18 Stig l'ha portata in pista) e poi protagonista di una puntata del Jay Leno&rsquo;s Garage, di cui alleghiamo il video, &egrave; entrata a far parte della collezione del conduttore americano poco tempo dopo. Il prezzo? Si parla di circa mezzo milione di euro.   L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; McLaren F1  Supercar iconica presente anche in altre celebri collezioni (come quella di Ralph Lauren) la McLaren F1, sviluppata iin collaborazione con Gordon Murray e prodotta in soli 106 esemplari, mantiene il primato di vettura di serie a motore aspirato pi&ugrave; veloce grazie ai circa 387 km/h di punta. Caratterizzata da soluzioni tecniche avanguardistiche come telaio autoportante in carbonio, aerodinamica sofisticata e configurazione a tre posti (con il conducente posizionato centralmente, come sulle monoposto da competizione), la supercar inglese poteva contare su oltre 600 cv di potenza massima (fino a 680, a seconda della versione). Il propulsore adottato era il BMW s70/2, poderoso V12 di 60&deg; aspirato abbinato a cambio manuale a sei rapporti. Il bolide di Woking, poi, risulta essere un eccezionale investimento: il valore, infatti, &egrave; in costante crescita fin dal lancio (nel 1993). Proposta a 540mila sterline (circa 620.000 euro, oltre un milione calcolando l'inflazione), oggi le unit&agrave; ben conservate possono raggiungere quotazioni da capogiro: da 5 a oltre 20 milioni di euro! Volete saperne di pi&ugrave;? Gustatevi il video del Jay Leno's Garage con la spiegazione dettagliata della vettura:  L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Oldsmobile Toronado (1996)  La Oldsmobile Toronado del 1966 &egrave; una delle preferite della collezione del presentatore per via di stile unico e importanza storica: si trattava, infatti, del primo veicolo General Motors a trazione anteriore. L&rsquo;esemplare &egrave; stato pesantemente modificato dallo stesso Leno, che ha voluto potenziare il gi&agrave; prestazionale motore 8 cilindri OHV da 7 litri in grado di erogare 385 cavalli, per una velocit&agrave; massima di 217 km/h. Sotto il cofano, il propulsore &egrave; stato aggiornato con un Corvette Crate C5 con blocco e testate in alluminio modificati, abbinato a cambio, sempre di derivazione Corvette. Questo bilancia anche il peso tra gli assi ed &egrave; in grado di sopportare valori di potenza a dir poco impressionanti: 1.070 cv, il tutto con un&rsquo;estetica fedele al modello di serie nonostante le modifiche. Anche telaio e sospensioni, infatti, provengono dalla Corvette C5. Preparatevi, ora, a una vettura incredibilmente esclusiva con cui chiuderemo la prima parte della rubrica dedicata alla collezione di Jay Leno. L'articolo continua nella prossima scheda &nbsp; Duesenberg Model J LaGrande Coupe  Chiudiamo questa prima parte con un marchio americano di cui Jay Leno &egrave; un grande fan. Parliamo di Duesenberg, Casa fondata nel 1913 dai due fratelli tedeschi Frederick e August Duesenberg, ingegneri autodidatti specializzati in automobili sperimentali. Le vetture, costruite completamente a mano e caratterizzate da soluzioni tecniche avanzatissime, prestazioni e lusso estremo, ottennero anche numerosi successi nelle competizioni, dalla 500 Miglia di Indianapolis alla 24 al Gran Premio di Francia a Le Mans. Ma i fratelli, seppur geniali e incredibilmente competenti, non risultarono in grado di commercializzare le proprie vetture su larga scala: dopo il trasferimento dell'azienda nel 1921 da Garner, nell'Iowa, a Indianapolis, la compagnia e il marchio furono acquisiti - nel 1926 - da Errett Lobban Cord (proprietario di Cord e Auburn).  Fu cos&igrave; che la Duesenberg inizi&ograve; la produzione di quella che, ai tempi, era considerata la migliore auto del mondo: con motore e telaio progettati da Frederick Duesenberg, la Model J fu presentata (priva di carrozzeria e interni, che dovevano essere realizzati su specifiche del cliente) nel 1928 al New York Car Show. Oltre che la migliore, la Model J era, con tutta probabilit&agrave;, anche la pi&ugrave; costosa automobile dell'epoca: le pi&ugrave; personalizzate e rifinite potevano, infatti, raggiungere ben 25.000 dollari, l'equivalente di quasi 10 anni di salario di un medico americano (basti pensare che una Ford Model A costava meno di 600 dollari). Come visibile dal video, Jay Leno ne possiede un esemplare del 1931 in declinazione LaGrand Coupe, alimentata dall'iconico otto cilindri in linea da 6,9 litri in grado di sprigionare da 246 a 265 cavalli di potenza massima. A proposito di Duesenberg, nella seconda parte - in uscita tra due settimane - vi mostreremo l'esemplare pi&ugrave; costoso mai prodotto dall'azienda e, probabilmente, anche il pezzo pi&ugrave; importante del Jay Leno's Garage. Nel frattempo, vi linkiamo la splendida SJ Speedster, eletta migliore auto ("Best of Show") dell'ultimo Concorso d'Eleganza Villa d'Este.       

Il presentatore possiede una delle collezioni pi&ugrave; importanti al mondo - oltre 180 auto e 160 moto - che restaura e racconta nel suo Jay Leno's Garage

Jay Leno, le migliori auto del conduttore americano (parte 1)

        Nuovi timori sul fronte dell'elettrico. Dopo che nelle scorse settimane Volkswagen aveva deciso di interrompere momentaneamente la produzione della ID.3 e della Cupra Born a causa della scarsa domanda dei consumatori, oggi una decisione praticamente identica arriva dagli Stati Uniti, dove General Motors ha bloccato la produzione dei due pick-up elettrici GMC Sierra e Chevrolet Silverado rinviando di un anno il lancio sul mercato. "Trend delle EV in fase di stabilizzazione" La motivazione che ha indotto il gigante dell'automotive a stelle e strisce a prendere questa decisione &egrave; la stessa che lo socrso settembre ha lanciato l'allarme in casa Volkswagen. "Stiamo osservando con attenzione la domanda di auto elettriche e riscontrando un trend in fase di stabilizzazione - spiegano da GM -. Tale domanda non sta aumentando cos&igrave; velocemente come era stato originariamente previsto". Fabbrica ferma, operai trasferiti La decisione di General Motors implica lo stop delle attivit&agrave; della fabbrica di Orion, Michigan, a fine 2023, e allo stesso tempo, non meno di 1.000 lavoratori verranno trasferiti in altri stabilimenti, proprio per ottimizzare gli investimenti sull'elettrico, che in base agli ordini dovranno essere necessariamente rimodulati. Forfait di Stellantis a CES a causa degli scioperi della UAW       

Il colosso americano ha rinviato di un anno il lancio dei pick-up Sierra e Chevrolet Silverado: "La richiesta di EV &egrave; sotto le attese"

General Motors ferma la produzione di due elettriche: "Non c'è domanda"

        Stellantis ha cancellato la propria partecipazione a CES 2024. Il Gruppo non sar&agrave; presente alla pi&ugrave; grande fiera tecnologica al mondo, in programma al Las Vegas in Nevada dal 9 al 12 gennaio prossimi. Stellantis, scioperi e capitale da preservare Niente Consumer Electronics Show a causa delle agitazioni sindacali del UAW, lo United Automobile Workers. Gli scioperi, che hanno coinvolto anche Ford e General Motors, hanno un costo che continua ad aumentare, Stellantis ha deciso di annullare le esposizioni e le presentazioni. Una decisione sofferta, ma necessaria come parte di contromisure per mitigare gli impatti finanziari e preservare il capitale e il futuro dell&rsquo;azienda per completare piano strategico Dare Forward 2030. Sar&agrave; un&rsquo;assenza pesante. Potrebbe interessarti: Citro&euml;n &euml;-C3, l'elettrica accessibile e confortevole&nbsp;        

Le agitazioni dello United Automobile Workers costringono il Gruppo a rinunciare alla pi&ugrave; grande fiera tecnologica al mondo

Forfait di Stellantis a CES a causa degli scioperi della UAW

        Il mondo dell'automotive &egrave; ormai sempre pi&ugrave; digitalizzato, con le maggiori Case che si danno battaglia a colpi di tecnologia. Tanto che il Digital Automaker Index creato dalla societ&agrave; di consulenza Gartner ha stilato una classifica dei Marchi pi&ugrave; predisposti a trarre profitto dai propri progressi in ambito software. Venti Costruttori giudicati in base a otto criteri incentrati sul software: cultura e leadership, talento, architetture, veicoli connessi, guida autonoma, elettrificazione, Smart Cockpit e potenziale di vendita online. Da Tesla a Tata Motors, la classifica completa Le prime 5 posizioni sono interamente elettriche. E a giudicare dalle aree oggetto di giudizio da parte di chi ha stilato la classifica, non stupisce il fatto che la Casa vincitrice sia Tesla, all'avanguardia in materia di vendita online, guida autonoma e connettivit&agrave;, ma non solo, dato che il Marchio della Silicon Valley ha ottenuto i punteggi migliori anche nel segmento cultura e leadership. Il podio &egrave; completato dalle cinesi Nio e Xpeng, quarto posto per Rivian e quinto per Lucid. Per trovare qualcosa di "italiano", bisogna scendere alla 14esima posizione, in cui troviamo Stellantis, che prevede di generare circa 20 miliardi di euro entro il 2030 da prodotti basati su software. Ecco la classifica completa:1. Tesla 80,1%2. Nio 69,7%3. Xpeng 58,2%4. Rivian 48%5. Lucid 46,8%6. General Motors 45,1%7. Geely 42,5%8. Ford 41,8%9. Volkswagen 41,8%10. Mercedes 38,2%11. BMW 38,1%12. RNM Alliance 36%13. BYD 34,5%14. Stellantis 29,2%15. Hyundai 28,9%16. Honda 28,7%17. Toyota 28,7%18. SAIC 28,5%19. Mazda 24,9%20. Jaguar-Land Rover (Tata Motors) 24,7% Elon Musk mostra il primo Tesla Cybertruck in versione di serie       

Ecco i 20 Marchi pi&ugrave; predisposti a trarre profitto dai propri progressi in ambito software: le prime cinque posizioni vedono un trionfo dell'elettrico

La classifica delle Case auto più digitalizzate

        Settembre &egrave; il mese delle ripartenze. &Egrave; come se l'estate segnasse la fine di un anno e il rientro dalle vacanze fosse un nuovo inizio, oppure semplicemente una ripresa di tutto quello che in questo periodo &egrave; stato messo in stand-by. Fra i primi eventi a ripartire, per chi &egrave; appassionato di motori, ricominciano con i loro appuntamenti autunnali/invernali i Saloni delle Auto, attraverso i quali si possono scoprire nuovi modelli oppure ci si pu&ograve; confrontare con le nuove mobilit&agrave; del futuro, che in realt&agrave; per questa seconda parte del 2023 diventano proprio le protagoniste. Quali sono, perci&ograve;, i prossimi saloni da tenere d'occhio fino alla fine dell'anno? Scopriamoli. Salone di Monaco 2023, ecco le novit&agrave; &nbsp; Salone di Monaco  Un tempo era il Salone di Francoforte, dal 2021 &egrave; invece stato sostituito dal Salone di Monaco. L'evento internazionale si presenta come la fiera pi&ugrave; importante in Europa, insieme a quella di Parigi, che ha come focus la mobilit&agrave; sostenibile. Il nome ufficiale del salone per il 2023 &egrave; IAA Mobility, e sar&agrave; in programma dal 5 al 10 settembre. Si potr&agrave; accedere liberamente e gratuitamente. Per tutti coloro che invece vogliono assistere alle conferenze ed incontri, &egrave; previsto l'acquisto di un biglietto. &nbsp; Salone di Detroit  Continuiamo con il Salone di Detroit, un evento che si svolge nella citt&agrave; del Michigan dal 1907. Quest'anno prender&agrave; il nome di NAIAS 2023, e le date da tenere presenti sul calendario sono dal 13 al 24 settembre. Presenzieranno anche per quest'anno Ford, General Motors e Stellantis. &nbsp; Salone di Ginevra  Anche il Salone di Ginevra ha fatto il suo debutto pi&ugrave; di cento anni fa. L'evento si svolge dal 1905 presso il Palexpo, a marzo. In realt&agrave;, quest'anno, in attesa del mese primaverile, il Salone si sdoppia, proponendo il GIMS Qatar 2023, in programma dal 5 al 14 ottobre a a Doha. Ad essere al centro dell'atenzione saranno le auto sportive, storiche e di lusso. &nbsp; Auto e Moto d'Epoca  Passando all'Italia, anche il nostro Paese ha un evento di grande spessore, ed &egrave; Auto e Moto d'Epoca, fra l'altro considerato il pi&ugrave; grande salone del BelPaese in cui sono in pole position le auto e le moto storiche. Per quest'anno, l'edizione si sposta da Padova a Bologna, precisamente ai padiglioni di Bolognafiere, e le date da segnare sono dal 13 al 24 settembre. &nbsp; Salone di Tokyo  Ci spostiamo ora in Oriente, e parliamo del Salone di Tokyo che per il 2023 si spoglia dei suoi precedenti vestiti per trasformarsi nel Japan Mobility Show. Il salone sar&agrave; aperto dal 26 ottobre al 5 novembre e i visitatori potranno esplorare la mobilit&agrave; del futuro. &nbsp; Milano AutoClassica  Torniamo in Italia e menzioniamo anche Milano AutoClassica, il Salone dell'Auto Classica e Sportiva che si svolge alla Fiera Milano Rho, considerato uno dei poli fieristici pi&ugrave; ampi e attrezzati. Per il 2023 le date da segnare sono dal 17 al 19 novembre, quindi il weekend. &nbsp; Salone di Canton  Penultimo appuntamento &egrave; il Salone di Canton, conosciuto anche come Guangzhou International Automobile Exhibition, che pur non essendo fra quelli pi&ugrave; famosi risulta comunque abbastanza importante, in quanto permette di essere palcoscenico per i marchi cinesi e le anteprime mondiali di aziende occidentali. Il salone sar&agrave; in programma dal 17 al 26 novembre. &nbsp; Salone di Los Angeles  Per ultimo ci spostiamo in America, precisamente in California, e parliamo del Salone di Los Angeles, organizzato all'interno del Los Angeles Convention Center, che si svolger&agrave; in concomitanza con il Salone di Canton. Le date, quindi, sono dal 17 al 26 novembre e per quest'anno ci sono una serie di novit&agrave; ad attendere i visitatori, che riguardano le auto sportive e di lusso.        

Questa seconda parte di anno &egrave; caratterizzata da una serie di eventi di motori da non perdere

Salone Auto: tutti quelli in programma fino alla fine del 2023

        In campeggio col gigante elettrico. GMC Hummer EV Earthcruiser &egrave; il colosso a batterie che funge da enorme tenda mobile. Si tratta di un allestimento speciale realizzato da General Motors assieme a Earthcruiser, azienda qualificata del settore. Offre una serie di accessori si misura per la vita all&rsquo;aria aperta, che saranno disponibili dal prossimo anno. Il modello &egrave; stato presentato allo Overland Expo Mountain West. L&rsquo;enorme batteria da 205 kWh di Hummer EV, assieme alle sue capacit&agrave; in fuoristrada, lo rende speciale per questa attivit&agrave; ricreativa.  Un castello sull'Hummer Il pacchetto di Earthcruiser prevede una struttura in fibra di carbonio integrata nel telaio del modello, pannelli solari che alimentano una batteria da 6 kWh per alimentare gli accessori di bordo da campeggio, illuminazione, doccia, altre prese di corrente, soprattutto frigo e cucina per una settimana senza andare ad intaccare le riserve energia dell'accumulatore del veicolo. La struttura in carbonio che sovrasta il GMC Hummer EV Earthcruiser, protetta da pannelli tri-strato, pu&ograve; ospitare due persone. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di auto nuove e usate       

Pronto ad affrontare la vita all'aria aperta con uno speciale allestimento realizzato su misura

GMC Hummer Earthcruiser, colosso elettrico da campeggio

        &Egrave; stata fondata appena sei anni fa, ma il suo valore &egrave; gi&agrave; superiore a quello di colossi come General Motors e Ford. Stiamo parlando di VinFast, Casa automobilistica vietnamita nata nel 2017 come ampliamento delle attivit&agrave; del colosso VinGroup. Specializzata nella produzione di vetture di fascia alta, VinFast ha fatto il suo debutto in Borsa il giorno di Ferragosto registrando immediatamente valori da record: nel primo giorno di scambi, la sua capitalizzazione ha infatti raggiunto quota 85 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto a colossi come General Motors e Ford. VinFast VF e35 e VF e36, i SUV elettrici disegnati da Pininfarina Boom in Borsa e partner europei Nella fase di sviluppo della propria gamma, VinFast ha scelto di collaborare con alcuni importanti produttori europei, tra cui BMW. Due dei modelli della Casa vietnamita, la berlina Lux A2.0 e il Suv SA2.0, nascono infatti rispettivamente sulla base della Serie 5 e della X5 del brand bavarese. Mentre il design delle nuove VinFast &egrave; curato dall'italiana Pininfarina. Ma l'elenco delle partnership &egrave; lungo, e comprende anche quella con Magna Steyr, Renesas (per le elettriche) e altre ancora. Una solida base che ha convinto gli investitori, tanto da far schizzare il valore delle azioni di VinFast nella giornata del 15 agosto facendo passare il prezzo iniziale di 10 dollari fino a un massimo di 37. Un boom sufficiente per far schizzare verso l'alto la capitalizzazione a quota 85 miliardi di dollari. L'ottima performance del debutto non si &egrave; per&ograve; ripetuta nel secondo giorno di scambi del titolo vietnamita, che ha perso oltre il 25% del suo valore in poche ore. Il valore di VinFast resta comunque elevatissimo, anche se il rischio &egrave; che il brand di VinGroup possa seguire lo stesso percorso di Marchi come Lucid che, dopo un avvio da record, si sono attestati su quotazioni decisamente pi&ugrave; contenute. Intanto proseguono i piani per lo sviluppo ulteriore della gamma VinFast e la commercializzazione in Europa. Alla fine dello scorso anno, era iniziata la vendita negli Stati Uniti, mentre per vedere le auto vietnamite nel Vecchio Continente dovremo aspettare qualche mese in pi&ugrave;. In particolare, il debutto del Marchio in Italia &egrave; previsto nel 2024. In Europa, la strategia di VinFast si baser&agrave; principalmente sui modelli della gamma elettrica. VinFast, dal 2024 solo batterie allo stato solido per le auto elettriche        

Quotazione record per VinFast, che al termine del primo giorno di scambi vale ben 85 miliardi di dollari

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